Charta dei Giardini

Progetto Charta dei Giardini

La “Charta dei Giardini” è un documento nel quale sono esposte 11 semplici regole che, se ben applicate, trasformano il giardino in uno spazio propizio per accogliere la fauna e la flora locale, favorendo così una ricca biodiversità anche in ambienti urbanizzati e impoveriti dall’attività umana.
Le 11 regole pratiche esposte possono essere applicate a qualsiasi giardino, piccolo o grande, presente già da tempo o recentemente piantumato. Anche se un giardino è costituito semplicemente da una siepe, da un prato e da rododendri esotici, è sempre possibile cessare l’utilizzo di pesticidi, falciare in modo più naturale, praticare delle piccole aperture nelle recinzioni per il passaggio della piccola fauna, spegnere l’illuminazione quando essa è inutile e optare per delle piante selvatiche e indigene quando si presenta l’occasione di rinnovare la piantumazione. 
La “Charta dei giardini” non è una certificazione controllata da terzi, né un documento legale vincolante. Sottoscrivendola ci si impegna moralmente a seguirne i principi. L’accettazione dell’impegno viene resa visibile grazie alla placchetta con inciso il logo della Charta.  

Perché una "Charta dei Giardini"?

Per molti anni, ricci, scoiattoli, uccelli, farfalle hanno trovato con facilità nei nostri giardini sufficiente cibo per sfamarsi e luoghi tranquilli dove trascorre l’inverno e riprodursi. Oggi, tuttavia, i luoghi a loro favorevoli si stanno riducendo sempre più soprattutto perché gli spazi naturali situati tra le zone abitate e quelle coltivate si stanno progressivamente riducendo a causa della pressione edilizia. Inoltre, le grandi proprietà vengono sempre più spesso suddivise in parcelle più piccole e frammentate. Tutto ciò determina la progressiva scomparsa di siepi naturali, di alberi secolari, di prati estensivi, dei mucchi di legna e rocce così importanti per la sopravvivenza e la riproduzione di piccoli animali. Inoltre, soprattutto in città, si assiste alla tendenza ad una gestione sempre più intensiva dei giardini con:

• la diffusione dei prati all’inglese;
• la piantumazione di siepi formate da specie esotiche scelte principalmente per di nascondersi dalla vista dei vicini;
• la piantagione di piante non autoctone che ostacolano la riproduzione, delle farfalle e che forniscono troppo poco cibo per la sopravvivenza della microfauna;
• l’eccessiva potatura, per ragioni estetiche, degli alberi che non sono poi più in grado di fornire riparo agli animali;
• l’uso smodato di erbicidi e pesticidi nella gestione dei prati.

In queste condizioni, la maggior parte gli uccelli e degli altri animali dei nostri giardini non trova più luoghi dove nascondersi, materiali per costruire i propri nidi, cibo e ripari per dormire. La sopravvivenza della piccola fauna dipende ad esempio anche dalle dimensioni del territorio a disposizione. Un solo giardino di 1000 m2, anche se estremamente accogliente, non è infatti sufficiente per una famiglia di ricci o una copia di cince. Ecco quindi l'importanza ad esempio di creare dei reticoli di particelle contigue, che offrano dei corridoi sicuri ai piccoli animali in grado di farli evitare i pericoli rappresentati dalle strade. La “Charta dei giardini” può essere quindi sviluppata, oltre cha da singoli privati, anche su un intera strada, per un intero quartiere o su tutto un comune.
La gestione della Charta è perciò ideale per associazioni, gruppi di persone e amministrazioni comunali.
A questi vantaggi, si aggiunge il fatto che la “Charta dei giardini” favorisce i contatti tra vicini e lo scambio di conoscenze ed esperienze. 

Aderendo moralmente ai principi della Charta dei Giardini puoi fare qualcosa di concreto per la nostra biodiversità e questa decisione merita di essere promossa anche nel resto del tuo quartiere. Per questo scopo puoi ordinare, tramite l'apposito tagliando allegato al documento PDF, una bellissima placchetta con l'emblema ufficiale da esporre, prodotta in collaborazione dell'atelier protetto Fovahm di Sion (larice, 20 X 20 cm, spessore 23 mm).

È anche possibile realizzare delle placchette personalizzate, più grandi o magari impresse su un diverso supporto rispetto a quella da noi proposta. Per questo scopo è previsto il logo ufficiale della Charta dei Giardini scaricabile liberamente in formato eps. In questo formato elettronico il logo può essere inviato ad una tipografia specializzata che provvederà alla realizzazione delle placchette. In questo senso i comuni o le associazioni che hanno l'intenzione di promuovere pubblicamente la Charta dei Giardini sono libere di imprimere delle placchette con il nome del loro collettivo.

Com'è nata?

La “Charta dei Giardini” è nata grazie all'Associazione del quartiere di Conches (Chêne-Bougeries, Ginevra) che, nel 2007, ha avviato un progetto pilota con l’obiettivo sia di favorire le relazioni tra vicini di casa, sia di preservare la natura presente nel quartiere - il più ricco d’avifauna nidificante del Cantone di Ginevra. La Charta Giardini e il suo logo hanno visto la luce grazie al supporto e alla consulenza del comune di Chêne-Bougeries, del servizio Natura e Paesaggio dello Stato di Ginevra e di numerose persone che li hanno aiutati nel lavoro di progettazione.

A chi è destinata?

I quartieri più popolari sono spesso vecchi e con spazi naturali ricchi di natura. Presentano spesso ancora case contornate da prati fioriti e da sottobosco. Vi sono spesso alberi di alto fusto la cui ombra assieme al profumo dei fiori invita a passeggiare. Inoltre, vi sono muri a secco o interamente ricoperti di edera e siepi di vario genere ideali per fornire rifugio agli uccelli.
Anche i quartieri moderni, dove l’abitato è più denso e la vegetazione più giovane possono aspirare ad acquisire elevate qualità ecologiche se si procede all’impianto di alberi e arbusti indigeni e se i residenti si impegnano a gestire i giardini in modo da favorire l’avifauna e altri piccoli animali.
L’obiettivo della “Charta dei giardini” è sia evitare che i vecchi quartieri perdano la loro ricchezza faunistica e floristica a causa della pressione edilizia, sia riportare la natura nei quartieri più moderni e più densamente popolati.
Il giardino naturale (chiamato anche Giardino ecologico) è il risultato di un particolare stile di giardinaggio, basato sull'uso della flora autoctona, la ricostituzione di una vegetazione naturale, e il rispetto, fin dove è possibile, di tutte le componenti dell'ecosistema così realizzato. Un giardino naturale si basa sulle dinamiche naturali, è perciò di semplice manutenzione, di grande fascino e di alta qualità ecologica. 

Qui potete scaricare il poster della Charta!

Esempi di giardini aderenti

Daniel - Novaggio

Adriano - Gravesano

Teo e Francesca - Camorino

Ivana - Malvaglia

Lorenza - Novazzano

Marzio - Claro

Il Comune di Lugano

Lugano è il primo Comune del Canton Ticino ad avere aderito alla Charta dei Giardini, con cui si impegna a promuovere la biodiversità in città.
La Città di Lugano è il primo Comune in Ticino che aderisce a questa iniziativa. Si impegna così a gestire in modo più sostenibile le aree verdi del suo territorio, invitando anche i suoi cittadini a seguire l’esempio aderendo alla Charta. Attualmente, le aree cittadine dove vengono applicate le raccomandazioni di manutenzione della Charta dei giardini sono sette: Parco del Tassino, Parco San Michele, Parco Seli, Orti in via Torricelli, Giardino scuole elementari di Gerra, Ex Masseria di Bizzozero e Giardino scuole elementari di Breganzona.
Alla cerimonia hanno partecipato anche i ragazzi della 2B di scuola media che, in collaborazione con i bambini di 4A di scuola elementare, i docenti e il servizio del verde pubblico della Città, hanno risanato il biotopo del giardino delle scuole elementari di Breganzona nel contesto di un progetto didattico annuale. Il loro prezioso lavoro ha contribuito a valorizzare il giardino, facendogli ottenere il riconoscimento.   

 

In Ticino sono molti, tra enti pubblici e persone private, che hanno deciso di rendere il loro giardino un luogo più accogliente per scoiattoli, ricci, uccellini, e altri animali selvatici. Oltre alla città di Lugano e a molti privati cittadini hanno aderito alla Charta dei gigardini

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