Opposizione alla Variante 95

La cronistoria.

Contro la decisione del Consiglio di Stato del Canton Ticino di inserire a Piano Direttore la Variante 95 sono insorti con ricorsi i Comuni di Gerra Verzasca, Gordola, Gudo, Lavertezzo, i Patriziati di Cugnasco e di Gudo, nonché il consorzio Correzione Fiume Ticino.
Opposizioni sono state formulate dalle associazioni Pro Natura, Ficedula-Società pro avifauna della Svizzera italiana, WWF, Associazione Traffico e Ambiente (ATA), Associazione Piano di Magadino a misura d'uomo, Società agricola del Locarnese e del Bellinzonese, Associazione dei consumatori della Svizzera italiana (ACSI) e da oltre 1730 cittadini.

Malgrado ciò, il Gran Consiglio del Canton Ticino, nell'aprile 2003, si è pronunciato a favore della scheda Piano di Magadino del Piano Direttore e relativa proposta di Variante 95 (50 sì, 25 no). Le Associazioni contrarie alla Variante 95 non si sono perse d'animo e hanno continuato la lotta politica contro questo progetto.

Nel marzo 2007 il Gran consiglio ha ribadito a maggioranza il sostegno alla Variante 95 approvando il credito per la progettazione. Contro questo credito sono insorte le associazioni contrarie alla Variante 95 che si sono costituite in un comitato referendario denominato 'Via la superstrada dal Piano'. In 45 giorni sono state raccolte 15'500 firme, un vero exploit!

Il 30 settembre 2007 il popolo ticinese si è espesso in votazione sul credito dopo una campagna di rara intensità e partecipazione. 49'090 cittadini, pari al 54% dei votanti, hanno detto NO alla Variante 95. Un risultato storico e lungamente sognato sin dal 2003, maturato grazie al duro lavoro di tutte le associazioni, tra le quali il WWF Svizzera italiana ha sempre fornito un contribuito importante.

Il 12 ottobre 2010, il Governo del Canton Ticino ha deciso di proporre alla Confederazione tre possibili tracciati per la realizzazione del collegamento veloce A2-Locarnese. La priorità verrà data a un nuovo collegamento interrato sotto la cantonale esistente. I tracciati sono il frutto di un intenso lavoro della direzione politica di progetto istituita alcuni mesi dopo il referendum per trovare una soluzione condivisa all'annoso problema. All'interno della direzione politica figuravano anche i vincitori del referendum: Francesco Maggi, in rappresentanza delle associazioni ambientaliste, Ulrico Feitknecht in rappresentanza dell'Associazione Piano di Magadino e di Agrofutura, e Peter Hess in rappresentanza dell'Unione Contadini Ticinese. Tutti i tracciati scelti attraversano il Piano lungo il ponte attuale (che sarà potenziato) e nessuno sfora a nord della tratta ferrovia Giubiasco-Magadino. Le rivendicazioni del comitato referendista sono state quindi integralmente accolte.

Il WWF, tramite il suo rappresentante, ha inoltre chiesto più volte rassicurazioni affinché il tracciato d'importanza nazionale A2-A13 non prosegua oltre Locarno. Il tratto Locarno-Brissago (fino alla dogana) rimarrà d'importanza cantonale, un fatto di grande importanza per evitare la creazione di uno scolmatore per il traffico pesante. Se il collegamento fosse d'importanza nazionale, a causa degli accordi CH-EU in materia di tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP), il Canton Ticino sarebbe tenuto a utilizzare la tratta per alleviare parte del traffico pesante dagli altri valichi.

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