Strada Leonica-Nara: addio ai muri a secco?

16. giugno 2014

I lavori di risanamento della strada comunale Leontica-Nara, basilare arteria forestale che collega il fondo valle con la stazione invernale, sono entrati nel nostro mirino.

I primi giorni di giugno abbiamo ricevuto da un nostro socio queste immagini. La persona ci chiede come sia possibile tutto questo, tenendo presente che quei muri a secco sono il biotopo di molti rettili, ad esempio di ramarri, oltre che un retaggio storico di indubbio valore.
Anche il WWF è perplesso e denuncia la situazione. Per noi è difficile conciliare le immagini allegate con tutto quanto viene detto giornalmente a proposito di sensibilità verso la natura, importanza del paesaggio e risorsa per il turismo.

Di seguito riportiamo alcune affermazioni trovate nel sito del cantone, che condividiamo, ma che evidentemente in questo caso rimangono semplici enunciati. Ci chiediamo infatti come questi lavori possano essere stati approvati dalle autorità cantonali e comunali  e chiediamo la sospensione dei lavori. Le immagini si riferiscono infatti al tratto iniziale di strada sopra Leontica, ma i lavori proseguiranno fino a Cancorì. Ci auguriamo che almeno per il resto della lunga tratta stradale si possa rimediare alla distruzione sistematica dei muri a secco.

Ecco cosa scrive il Cantone a proposito di muri a secco:

I muri a secco sono ambienti che rivestono un'importanza notevole dal punto di vista naturalistico. Gli spazi liberi presenti tra i sassi rappresentano infatti uno spazio vitale per molte specie di animali (insetti, ragni, lumache, rettili, anfibi) e vegetali. La particolarità dei muri a secco è la presenza, in uno spazio ristretto di una varietà di microclimi, con un'alternanza di spazi caldi, freddi, umidi, aridi, soleggiati, ombreggiati. I muri a secco sono inoltre elementi caratterizzanti il tipico paesaggio agricolo tradizionale ticinese, testimonianza storica di un agricoltura di sussistenza.

Tramite i Piani regolatori sono tutelati biotopi, paesaggi e elementi naturali (siepi, boschetti, alberi singoli, muri a secco, ...) di importanza locale.

Il Piano direttore (PD) è uno degli strumenti per orientare le politiche pubbliche che incidono sull’organizzazione e sull’uso del territorio. Con la revisione del PD cantonale, al tema del paesaggio è attribuita una considerazione particolare. Il nuovo Piano direttore  propone quattro ambiti tematici, denominati PATRIMONIO, RETE URBANA, MOBILITÀ e VIVIBILITÀ.La scelta di riunire in un ambito tematico denominato PATRIMONIO le componenti essenziali del paesaggio risulta dalla precisa volontà di valorizzare una delle risorse principali del nostro territorio. Una morfologia diversificata, ricchezza di fiumi e di laghi, una diffusa vegetazione, l’eredità storica dei manufatti, i beni culturali testimonianza di un passato difficile ma intensamente vissuto concorrono a formare un paesaggio ricco e variegato. La politica del paesaggio promossa dal nuovo PD mira pertanto a far conoscere questo patrimonio, a tutelarlo laddove vi sono dei rischi incombenti e a promuoverlo affinché non sia recepito come un vincolo o un impedimento ma anche e piuttosto come una carta da giocare per il nostro futuro.  

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