Lupo e allevamento: le polemiche nuociono a tutti

04. maggio 2015

Il WWF prende posizione sull’annunciata fondazione di una sezione ticinese dell’associazione territorio senza grandi predatori

Il WWF prende atto con rammarico che in Svizzera, e in Ticino, la discussione sui grandi predatori si sta sempre più radicalizzando. Lo testimonia l’annunciata fondazione di una sezione ticinese dell’Associazione per un territorio senza grandi predatori. Chi fomenta un nuovo sterminio dei grandi predatori alimenta false speranze presso gli allevatori e peggiora la loro situazione. Le poche misure sin qui adottate per una convivenza tra animali da reddito e predatori rischiano di venir trascurate o addirittura sabotate.  Questo metterà in grave difficoltà gli allevatori confrontati, anche in futuro, con l’arrivo di grandi predatori dai paesi confinanti, indipendentemente dal loro statuto di protezione.

Lupi, orsi e linci appartengono a pieno diritto alla fauna elvetica e contribuiscono agli equilibri degli ecosistemi, in particolare quello forestale e agricolo. Il 21 aprile scorso l’Associazione forestale svizzera ha ribadito l’importanza dei grandi predatori per ridurre i danni causati dagli ungulati, in particolare cervi e cinghiali. L’arrivo del lupo porta benefici anche al settore agricolo, in particolare riducendo i danni alle colture a alla viticoltura.

Anche la richiesta di un ritiro della Svizzera dalla Convenzione di Berna, che tutela i grandi predatori,  provocherebbe alle regioni di montagna più danni che benefici. Inoltre il settore dell’allevamento dovrebbe mettere sul piatto della bilancia le perdite di capi causate dagli incidenti, dai cani e dalle malattie e le perdite, una percentuale irrisoria, dovute agli attacchi da predatore. Grazie alle misure di gestione e protezione delle greggi le perdite complessive sarebbe di gran lunga inferiori. 

Il WWF invita quindi gli allevatori ad accelerare i tempi per la realizzazione di un concetto cantonale grandi predatori e lo sviluppo su larga scala di misure di convivenza. Le polemiche sono sterili e nuocciono ai loro interessi: gli invisi cittadini sono i loro principali clienti.

Contatti:
- Francesco Maggi, responsabile WWF Svizzera italiana, cell. 078 791 68 56
- Sergio Savoia, direttore programma Alpi del WWF, cell. 079 621 63 39

Il comunicato dell'Associazione forestale svizzera (in tedesco). 

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