Il tunnel fa acqua

29. gennaio 2016

Un articolo del presidente del WWF Svizzera italiana sul raddoppio del San Gottardo

Ammettiamo di essere una grossa impresa di trasporto pubblico e di dover risanare una stazione ferroviaria, ad esempio di Lugano. Spinti da un estremo zelo pianificatorio decidiamo di costruire una seconda stazione ferroviaria poco prima verso Massagno. Una volta costruito il nuovo stabile procediamo al risanamento dello stabile principale, per infine tenere in vita entrambi ma utilizzandoli solo per metà.

Per poter procedere a questi lavori cerchiamo di convincere il Consiglio d’Amministrazione sulla bontà di questa idea, ma veniamo istantaneamente stroncati.

Invece la soluzione scelta permette di procedere con i lavori necessari, di contemporaneamente utilizzare la struttura esistente e di contenere i costi ed il carico ambientale.

Questa similitudine introduce quanto sta capitando col raddoppio del tunnel autostradale del S. Gottardo!

Per farci un’opinione, con dati reali alla mano, passiamo in rassegna 20 punti di discussione:

- Anche all’estero il messaggio della costruzione di un secondo tubo è recepito come la volontà della Svizzera di venire meno alla politica di trasferimento del traffico pesante su rotaia;- Le informazioni fornite dal Consiglio Federale non sono più attuali e siamo chiamati alle urne senza avere dei dati chiari su cui basarci per le scelte: vista la buona salute del tunnel e la prossima apertura di Alptransit meglio attendere ancora qualche anno affinché ci sia una documentazione credibile;- Nella rete stradale svizzera vi sono parecchie situazioni che sono prioritarie in confronto al collegamento autostradale nord-sud (in Ticino ad esempio quello veloce per Locarno); - La costruzione di una seconda canna al San Gottardo potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: si avrebbe un incremento considerevole del traffico, specie in prossimità degli agglomerati, con conseguenze spiacevoli per i pendolari, che rischiano di trascorrere più tempo incolonnati. Sono questi i risultati cui giunge uno studio di Senozon, ‘spin-off’ del Politecnico federale di Zurigo;- Il progetto di risanamento sottostà all’adattamento del tunnel alle norme europee per nuovi manufatti. Altri tunnel in Europa mostrano che i lavori di risanamento necessari possono essere fatti con interventi d’inferiore mole;Dal rapporto dell’USTRA dell’11.11.2015, “si considera che fino al 2035 non saranno necessarie misure di conservazione globali della soletta intermedia, che richiederebbero una chiusura totale del tunnel”. Il risanamento urgente di 140 giorni può essere portato a termine senza chiusura. Ed è verosimile che possano essere eseguiti i lavori assolutamente necessari senza chiusura;- Questo scenario smorza quindi completamente la paura d’isolamento del Ticino ed anche le paure che ci possano essere ripercussioni economiche nel mercato turistico; - Un turismo ben concepito è in grado di cogliere da ogni situazione una potenzialità economica; Nel periodo del dopoguerra, con il boom economico il Ticino ha conosciuto una forte crescita nel settore turistico. L’impennata dei pernottamenti ha raggiunto il suo apice agli inizi degli anni ’70. In seguito, con la crisi energetica del petrolio, il numero di pernottamenti è drasticamente diminuito. Con la fine della crisi nel ’79 , il turismo aveva praticamente recuperato , raggiungendo gli stessi livelli di 10 anni prima. Poi nel 1980 viene aperta la galleria autostradale del Gottardo e da allora l’andamento è in continua discesa, con delle fluttuazioni sintomatiche agli andamenti ciclici dell’economia. Sta di fatto che oggi ci troviamo agli stessi livelli degli anni 50. - Per migliorare la sicurezza da subito basta eliminare la causa principale degli incidenti stradali, ovvero i camion in transito, trasferendoli definitivamente sulla rotaia, al meglio con stazioni di trasbordo in Italia / Germania per il traffico pesante di transito oltre a stazioni minori per il traffico interno; - Le aree occupate per la fase di cantiere del raddoppio sono notevolmente superiori all’area occupata dalla stazione di trasbordo interna; In un rapporto, l’Ufficio federale delle strade (USTRA) ha indicato che i cantieri del raddoppio della galleria del San Gottardo richiederebbero 220’000 metri quadrati in Ticino (l’equivalente di 21 campi da calcio) e 150’000 nel canton Uri. Queste cifre sono decisamente più grandi rispetto a quelle fornite dal governo svizzero, che fino a poco tempo fa parlava rispettivamente di 30’000 e di 29’000 metri quadrati. Terminali per RoLa 78’000 mq per parte.- Già oggi circolano i primi veicoli con guida assistita, che garantiscono la tenuta della carreggiata. Ciò permette di migliorare significativamente la sicurezza con o senza traffico in senso inverso;- Allo stesso modo con la tecnologia che migliora costantemente, i veicoli inquineranno sempre meno rendendo superflue contromisure costruttive per l’aria nel tunnel; - Le vittime d’incidenti su tutte le strade svizzere, nonché le vittime delle catastrofi ambientali, sono palesemente superiori a quelli avvenuti nel tunnel; - In tempi in cui i budget statali devono essere tenuti sotto osservazione, usare 3 miliardi di franchi quando il problema può essere superato con progetti molto meno onerosi, non è economicamente sostenibile; - Le grosse imprese che potrebbero affrontare questi lavori sono difficilmente reperibili in Svizzera e non porteranno un indotto economico locale; - L’intento, non più di quel tanto celato, dei favorevoli al raddoppio è quello di togliere le colonne e questo sarà possibile solo circolando su quattro corsie, scenario che i favorevoli al raddoppio escludono a priori ma che è più che verosimile una volta che la struttura è realizzata; - Ogni estensione della rete stradale genera sempre un aumento di traffico e conseguentemente anche di inquinamento. Conseguentemente il carico d’inquinanti aumenterà molto esponendo una fetta di popolazione ad emissioni dannose alla salute; “I dati aa LUDOK, la banca dati di documentazione su aria e salute dell’Istituto tropicale e di salute pubblica svizzero (Swiss TPH) di Basilea, indicano che già nel 2014 i valori medi annuali di NO2, un importante inquinante prodotto dalle emissioni del traffico, avevano superato in molte località il valore limite di 30 μg/m3, come per esempio a Erstfeld (UR, 32 μg/m3) o a Moleno (40 μg/m3); - Con una seconda galleria, il Gottardo diventerebbe il collegamento autostradale più breve fra il sud e il nord dell’Europa, aumentando, di fatto, il transito dei camion, rendendolo più attrattivo in confronto al Frejus e al Brennero, Un economista dei trasporti ha previsto uno spostamento di 600’000 veicoli pesanti dal Brennero al S. Gottardo;  - La capacità dei due tunnel sarà il doppio e quindi anticostituzionale. Affermare che la capacità sarà la metà è come dire che una bottiglia di un litro abbia capacità di solo mezzo litro; - Con l’aumento delle temperature potrebbe essere possibile utilizzare sempre maggiormente la strada del passo per il traffico leggero quale alternativa. Una decisione di chiaro rifiuto al raddoppio per i motivi sopraelencati, indurrebbe le Autorità politiche ed i tecnici a chinarsi seriamente e insieme su tutti i molti progetti alternativi e validi, sfoderando la tanto vantata capacità tecnologica e di ricerca svizzera. Ne va della nostra salute e del nostro portafoglio. 

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