Il piano risparmio del Plrt

22. dicembre 2015

Prime reazioni a caldo sulle 30 misure antideficit

Una promossa a pieni voti. Un’altra con la sufficienza. E tre bocciate. Quasi senza appello. È questo il primo giudizio a caldo sul "pacchetto" di proposte presentate dal Plrt in vista della manovra da 180 milioni per risanare la casse del Cantone. Dalle trenta e passa indicazioni operative del documento "Finanze 2019", il Caffè ne ha estrapolate cinque che sicuramente faranno discutere. E ha sollecitato una prima  valutazione da parte di rappresentanti di associazioni, enti e scuole direttamente interessati, la società civile insomma. Saranno loro a dover fare direttamente i conti con queste proposte, qualora venissero adottate. Tra queste misure ci sono la necessità di rivedere il sistema scolastico, alleggerire i costi della macchina statale,sussidi pubblici più selettivi,standard Minergie meno pesanti, verificare se sono ancora giustificate  tutte le attuali deduzioni fiscali e rivalutare la struttura progressiva delle aliquote. Tutto per risparmiare. Ma con logiche diverse. Perché, come ha spiegato il capogruppo Plrt in parlamento, Alex Farinelli, non basta solo tagliare. Bisogna  individuare strumenti condivisi di controllo e precisi obiettivi a lungo termine. Altrimenti ogni anno si tornerà alla domanda di sempre: dove risparmiare? Ecco, allora, seguendo la successione del documento del Plrt, le 5 proposte e  le prime reazioni.

Ferie e non tredicesima per Dipendenti pubblici
"Se resterà una libera scelta dei dipendenti,  - dice Graziano Pestoni, presidente dell’Unione sindacale Ticino e Moesa - considero la proposta di  convertire la tredicesima in ferie una buona idea. Garantisce maggior tempo libero ai lavoratori. E questo è un bene. Ma non deve assolutamente essere una imposizione, perché a molti dipendenti fanno comodo i soldi della tredicesima. Anzi per loro sono essenziali. Mi preoccupa invece la proposta di bloccare la spesa del personale con una diminuzione dell’1% all’anno sino al 2018. Perché il personale della pubblica amministrazione non deve essere visto  come un peso da ridurre. Piuttosto una risorsa che molti ci invidiano. Il nostro Stato funziona, anzi funzionava molto bene. Ma a furia di tagliare, di ridurre, si sta smantellando seriamente il servizio pubblico".

Diminuire i parametri dello standard Minergie
"Diminuire i parametri Minergie - spiega Francesco Maggi, responsabile del Wwf per la Svizzera italiana - è una proposta incomprensibile. Che va in direzione opposta alla sensibilità ambientale e alle discussioni che stanno affrontando gli altri Cantoni.  Sono standard di costruzione che garantiscono minor spreco di energia, maggior indipendenza e anche più lavoro  nell’edilizia, che personalmente  avevo portato avanti fin dal 2003 riuscendo a farli approvare  anche da Edo Bobbià, allora direttore della Società  impresari e costruttori. Il Ticino ha seguito il trend nazionale. Ora gli altri Cantoni stanno andando oltre. Noi invece vogliamo fare un passo indietro, rinunciando ai progressi fatti".

Taglio di un anno per la scolarità obbligatoria
"Ho letto di questa proposta. Che è stata definita una provocazione. Perché - osserva Daniele Bianchetti, direttore della Scuola media Locarno 1 - valutare l’opportunità di tagliare un anno di scolarità obbligatoria, non è un’ idea che si può attuare dall’oggi al domani. Poi, sia chiaro, si possono studiare sistemi alternativi all’attuale per risparmiare e in sintonia con quelli di altri cantoni. Ma ci vuole tempo, bisogna procedere con attenzione passo dopo passo. E mi domando: dove mettiamo gli insegnanti che senza il quarto anno di scuola media dovrebbero essere tagliati? Se ci vogliamo allineare ad altri Cantoni, bisogna anche sapere che nella Svizzera tedesca, ad esempio, hanno sì un sistema su 9 anni, ma offrono anche articolate alternative scolastiche e professionali".

Accertare i Conti bancari di chi riceve sussidi
Più controlli su chi riceve aiuti sociali contro i possibili abusi. Come? Permettendo alle autorità l’accesso ai propri dati bancari? "Mi pare - spiega Francesca Remy Lauria, vicepresidente dell’Associazione famiglie monoparentali - una misura sproporzionata. Già oggi una mamma sola con figli a carico per ottenere un aiuto deve produrre una enormità di documenti. E posso garantire che chi chiede un contributo lo fa perché proprio ne ha bisogno, di soldi ne ha pochi. Che senso ha chiederle di poter spiare nel suo conto bancario? Se si vuole risparmiare perché non si va a vedere nei conti di chi invece ha milioni ed evade il fisco?".

Rivedere la struttura  delle aliquote fiscali
"Sono anni che chiediamo di rivedere le aliquote fiscali, di aggiornarle alla realtà di oggi. Finalmente qualcuno ha raccolto la nostra idea - dice Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio -. D’altronde avevamo già formulato questa proposta a fine 2013. Ma poi era finita nel dimenticatoio. Oggi una piccola parte della popolazione paga la maggioranza delle imposte, mentre ci sono troppe persone che non versano nulla, o quasi, all’erario. Serve, e questa misura mi pare vada in questa direzione, una fiscalità più equilibrata per le persone fisiche. Ma anche per quelle giuridiche.  Il Ticino avrebbe così maggiore attrattività. Ciò permetterebbe l’arrivo di imprenditori che potrebbero  insediarsi e investire nel nostro cantone". 

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