Bilancio annuale sui grandi predatori

18. febbraio 2015

Aumenta il numero degli esemplari, ma non quello delle prede sbranate!

160 linci, 25 lupi, 2 orsi: questo il bilancio annuale sui grandi predatori.  Nel 2014 il numero di questi animali è cresciuto solo di poco.  La buona notizia è che a fine anno il numero di prede sbranate non è aumentato.  Quella cattiva: le discussioni in merito ai grandi predatori nel nostro Paese si fanno sempre più aspre. Ecco il bilancio dettagliato del WWF.

Segnali positivi registrati nel 2014

  • Crescita costante e graduale del numero di lupi e della loro diffusione sul territorio: le analisi genetiche confermano la presenza di 25 lupi negli ultimi due anni (nel 2012 erano 17).
  • Le prede sbranate non aumentano: sono 186 gli animali (da reddito) sbranati dai lupi nel 2014 – una cifra sostanzialmente analoga a quelle registrate negli anni passati. Questo trend positivo è dovuto anzitutto a una maggiore protezione delle greggi (i finanziamenti sono stati garantiti nel 2014 dai disposizioni legali della Confederazione). Si presume quindi che il numero delle greggi protette continuerà a crescere anche nei prossimi anni.
  • Nasce un secondo branco: nel 2014, nel Vallese, è stata segnalata la presenza di una femmina di lupo, il che potrebbe indicare l’esistenza di un secondo branco. Vent’anni dopo il ritorno di questo grande predatore in Svizzera, nell’intera Confederazione è attestata la presenza di un solo branco, nella regione grigionese della Calanda. La situazione è migliore nel resto dell’arco alpino, dove vivono circa 40 branchi.
  • La protezione delle greggi funziona: le esperienze con il branco della Calanda dimostrano che lupi e uomini possono convivere nello stesso territorio. Un esempio lo troviamo sull’Alpe Ramuz, dove un pascolo ovino è situato al centro della zona in cui vivono i lupi della Calanda. Grazie a un sistema di protezione delle greggi attuato in modo ineccepibile, non sono state registrate perdite a causa dei predatori nel corso del 2014.
  • 160 linci: dal reinserimento di questa specie, avvenuto più di 40 anni fa, il numero di esemplari non ha mai smesso di crescere. La Svizzera ospita le popolazioni più numerose rispetto ai Paesi confinanti. Tuttavia, gli effettivi che vivono sui due archi transfrontalieri, quello alpino e quello giurassiano, sono minacciati.
  • Due orsi avvistati in Svizzera: due orsi hanno fatto capolino in Svizzera. Uno di questi è l’esemplare maschio M25 di due anni, la cui presenza è stata segnalata più volte negli ultimi mesi. Il secondo orso, ancora sconosciuto, è stato invece avvistato solo una volta.
  • Oltre 22.000 firme per la petizione per l’orso promossa dal WWF: a giugno dello scorso anno, il WWF ha presentato al Governo del Cantone dei Grigioni la petizione “Viva M25” con oltre 22.000 firme: un segnale forte in favore degli orsi.

Segnali preoccupanti registrati nel 2014

  • Molte valli non sono ancora adeguatamente preparate: mentre la Val Monastero si sta preparando in modo esemplare alla presenza degli orsi, la Val Bregaglia, l’Alta Engadina e il Ticino sono ancora fermi ai primi passi. Per consentire una convivenza serena tra l’uomo e questo grande predatore è assolutamente necessario attuare piani di gestione dei rifiuti a prova di orso nei comuni interessati, tutelare gli apiari e mettere in atto con costanza misure di protezione delle greggi.
  • Aspra discussione in merito alla regolazione degli effettivi di lupi: nel 2014 è scoppiata una polemica sul lupo: c’è chi ha chiesto di allentare le regole sulla protezione di questi predatori. Sono state lanciate due nuove iniziative contro questa specie. La mozione Engler, l’unica soluzione praticabile secondo le associazioni ambientaliste, è stata rinviata dal Parlamento a quest’anno. Invece la consigliera federale Doris Leuthard ha sorpreso tutti proponendo una revisione della ordinanza federale sulla caccia che semplificherebbe l’abbattimento dei cuccioli di lupo. Inutile dirlo: si tratta di una proposta preoccupante. Le associazioni ambientaliste presenteranno i loro commenti prima della scadenza del termine di consultazione, il 16 marzo.
  • Le tre popolazioni di linci (Giura, Alpi nordoccidentali e Svizzera nordorientale) sono ancora isolate l’una dall’altra e necessitano urgentemente di un apporto di sangue nuovo per scongiurare gli effetti dell’endogamia.
  • Le linci continuano a essere vittime di incidenti stradali, come è accaduto a inizio anno alla lince “Talo”, morta in seguito alla collisione con un’auto non lontano da Ginevra. Ancora una volta risulta evidente quanto siano importanti i corridoi faunistici, che consentono di evitare tali incidenti. In Svizzera vivono le popolazioni di linci più numerose rispetto ai Paesi confinanti: ogni singolo esemplare è prezioso!

 
Contatto: Susanna Petrone, Responsabile comunicazione WWF Svizzera, 076 552 18 70
Joanna Schönenberger, esperta di orsi del WWF Svizzera 079 377 49 76  

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