Non danneggiamo il clima con i soldi pubblici!
L'aumento dei gas serra in atmosfera contribuisce al riscaldamento climatico. Il mondo scientifico conferma che le attività umane, in particolare l'uso dei combustibili fossili, sono parte del problema. Per contenere il riscaldamento entro +2°C, una soglia oltre la quale è meglio non avventurarsi, occorre ridurre in modo massiccio il consumo di carbone, petrolio e gas e dobbiamo farlo da subito! La Svizzera è una delle piazze finanziarie più importanti nel mondo e potrebbe contribuire in modo decisivo a disinvestire nelle energie fossili. Purtroppo la piazza finanziaria elvetica finora non ha prestato alcuna attenzione alla decarbonizzazione degli investimenti. Qui potete trovare la petizione completa.

 No all'energia sporca!  
La petizione chiede l'introduzione di una tassa sulla corrente prodotta a partire da uranio, gas e carbone.- Perché la collettività non si sobbarchi più i costi sanitari e ambientali generati dall'energia sporca.- Perché dobbiamo ridare un'equa opportunità alle energie rinnovabili prodotte nel nostro paese.- Perché, per realizzare la svolta energetica, non dobbiamo limitarci a sostituire l'energia sporca nazionale con quella straniera.Per maggiori informazioni e per sottoscrivere la petizione cliccate qui! Antenne per telefonia mobile, priorità alla salute dei cittadini L’Associazione Territori Vivibili sostiene l’iniziativa intrapresa da un gruppo interpartitico che chiede con una mozione al Consiglio di Stato una pianificazione seria e accurata per tutto il Territorio cantonale delle antenne di telefonia mobile, come pure la reintroduzione dell’articolo 5 del Regolamento sull’Ordinanza della protezione da radiazioni non ionizzate (RORNI) che fu modificato verso la fine del 2013. La mozione chiede inoltre  un inasprimento di questo articolo e maggior protezione verso le radiazioni emesse dalle antenne di telefonia mobile delle zone sensibili in quanto ormai scientificamente riconosciute come potenzialmente cancerogene. Anche il Consiglio d’Europa nel maggio 2011 aveva chiesto immediate soluzione aventi quale obbiettivi: effetti  meno nocivi per l’ambiente e sulla popolazione; con la raccomandazione di fissare un tetto massimo di 0,6 V/m e di abbassarlo a medio termine a 0,2 V/m.  Attualmente in Svizzera il valore consentito è di 6 V/m ! Per firmare la petizione scaricate qui il formulario! 

Per la preservazione della notte nello spazio alpino 
Dark-Sky Switzerland sta lanciando una petizione per sensibilizzare il nostro governo a fare qualcosa contro le crescenti illuminazioni, in particolar modo che si fissino delle regole chiare per proteggere almeno gli spazi naturali che sono parte dell'inventario federale.Nel 2013 la SIA (Società svizzera degli ingegneri e degli architetti) ha pubblicato una normativa dove viene già specificato tutto il necessario, questa normativa andrebbe però attuata. Le illuminazioni a scopo turistico e scenografico nelle Alpi stanno rapidamente aumentando.
Lo spazio alpino è un patrimonio unico da preservare e da valorizzare nella sua natura.
Anche se queste illuminazioni possono apparire belle e scenografiche, è sbagliato andare ad inquinare intere zone naturali con radiazioni elettromagnetiche di luce.
I danni che questa luce provoca alla natura sono ormai comprovati dalla scienza: problemi di salute, problemi alla flora e alla fauna, perdita del cielo stellato.
Chiediamo quindi al Governo svizzero tramite la Consigliera federale Doris Leuthard, capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, che venga applicata per legge la norma SIA 491 per la «Prevenzione delle emissioni di luce esterne inutili».
Questa norma pubblicata dalla Società svizzera degli architetti ed ingegneri (SIA), prevede un utilizzo sostenibile della luce evitando le emissioni inutili senza sacrificare quelle utili.
Al fine di preservare la natura notturna il più possibile, almeno nello spazio alpino, è importante che ci sosteniate firmando questa petizione.
Il comitato di Dark-Sky Switzerland Firmate qui la petizione!! 

Salviamo la Riserva naturale Speciale del Fondo Toce 
Sulla sponda occidentale del golfo Borromeo del Lago Maggiore, si estende un'area di notevole interesse naturalistico ed ecologico con il suo grande, bellissimo, prezioso canneto: la Piana di Fondotoce, dichiarata nel 1990 Riserva Naturale Speciale della Regione Piemonte e successivamente interamente inserita nella Direttiva 92/43/CEE come S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria) e all’interno della Direttiva 79/409/CEE come Z.P.S. (Zona di Protezione Speciale) per la conservazione degli uccelli selvatici.
Purtroppo è di questi mesi la notizia che un gruppo di investitori è riuscito a coinvolgere l'ex assessore verbanese allo sport, golfista e membro del Consiglio di Amministrazione della Riserva, a caldeggiare la realizzazione di un campo da golf nel cuore della Riserva stessa, tacendo sui danni irreparabili a flora e fauna, con conseguente perdita della biodiversità; sul fatto che, per evitare inondazioni periodiche, si intende innalzare il terreno di circa 3 metri dall'attuale livello; sul fatto che se ne avvantaggeranno solo i golfisti, mentre i Verbanesi e i turisti saranno tagliati fuori; sulle disastrose conseguenze di inquinamento del terreno per la manutenzione del sito, dovute all’impiego di pesticidi e fertilizzanti; sul fatto che a circa un chilometro di distanza c'è già un altro campo da golf e che in pochi chilometri quadrati ce ne sono altri tre; Si sottolinea inoltre che il parere dell'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) è assolutamente contrario alla realizzazione del campo da golf. 
Per maggiori informazioni sulla petizione cliccate qui.  

40 anni bastano 
Qual è l’obiettivo, cosa chiede la petizione?
La petizione chiede di limitare la durata di tutte le centrali nucleari svizzere a un massimo di 40 anni. In tal modo l’uscita dal nucleare sarebbe concretizzata nel 2024. I vecchi reattori di Beznau (I+II) e Mühleberg sarebbero disattivati con effetto immediato. È comunque escluso che vi sia un diritto a rimanere in esercizio fino a 40 anni: qualora una centrale fosse troppo pericolosa, deve essere smantellata prima.
Perché è necessaria una petizione?
Il Consiglio federale e il Parlamento nel 2011 hanno optato per una progressiva uscita dal nucleare. Essa dovrebbe essere concretizzata nel quadro della strategia energetica 2050 e prevede che non possano più essere costruite nuove centrali nucleari in Svizzera. Tuttavia, né il Consiglio federale né il Parlamento hanno finora limitato la durata delle centrali attualmente in esercizio e si giustificano affermando che gli impianti possono rimanere in funzione finché sono giudicati sicuri. Questa petizione si oppone fermamente a questo principio per le seguenti ragioni:

  • Tale atteggiamento mette in pericolo la sicurezza della popolazione svizzera. Incidenti possono accadere ovunque. Inoltre, con l’avanzare degli anni, il rischio che il materiale si deteriori aumenta.

  • In nessun altro paese i reattori restano in esercizio così a lungo come in Svizzera. A livello internazionale reattori analoghi (ad acqua bollente e pressurizzata) vengono smantellati dopo 23 anni. In Svizzera alcuni politici ed esercenti delle centrali auspicano invece una durata di addirittura 60 anni. La Svizzera rischia di diventare sempre più un pericoloso laboratorio.

  • I soldi necessari per il riequipaggiamento sono investiti meglio nella svolta energetica.

  • L’energia atomica può essere sostituita senza problemi dalle energie rinnovabili e dall’efficienza energetica.

Chi è il mittente, chi sostiene la petizione?
La petizione è stata lanciata da Greenpeace Svizzera. L’intenzione è che godi di un vasto sostegno e sia appoggiata da varie organizzazioni, affinché possa essere raccolto il maggior numero di firme possibile. Chi è il destinatario della petizione?
La petizione è indirizzata al Consiglio federale (governo) e all’Assemblea federale (parlamento). Entrambi sono chiamati a fissare nella legge un limite di 40 anni.
Quando verrà consegnata?
Un termine non è ancora stato fissato e dipenderà dall’iter parlamentare. Verosimilmente verrà consegnata nella seconda metà del 2013.
Quante firme verranno raccolte?
Ci siamo posti un obiettivo di 50'000 firme.
Possono firmare solo i cittadini svizzeri?
A differenza di un’iniziativa o di un referendum, possono firmare tutti, indipendentemente dalla nazionalità, dall’età e dal luogo di residenza. Possono quindi sottoscrivere la petizione anche le persone che vivono all’estero. In effetti, un incidente nucleare nel nostro paese colpirebbe gran parte dell’Europa. Per questo motivo sono molto gradite anche le firme provenienti dall’estero. 
Qui trovate il formulario usato per raccogliere le firmare! 

12'000 firme per il via libera ai salmoni! 
Sono state consegnate 12'000 firme al Direttore dell'Acqua francese, durante l'incontro dei Ministri dell'Ambiente degli Stati. «Dopo le parole, vogliamo adesse delle azioni concrete: la Francia deve svolgere i propri compiti», ha dichiarato Ruedi Bösiger del WWF Svizzera. Un sentito grazie a tutti coloro che hanno preso parte a questa importante petizione.
Ma in cosa consisteva di preciso la petizione?
Lungo il Reno, la risalita dei salmoni verso i luoghi di deposizione delle uova è bloccata da otto centrali idroelettriche, tutte in mano a un unico gigante dell’elettricità. Per superare questo ostacolo il WWF e altre organizzazioni lanciano una petizione per favorire il ritorno dei salmoni in Svizzera.
La petizione è innanzitutto rivolta al ministro dell’ambiente francese. Entro il 2020 le otto centrali di Electricité de France tra Strasburgo e Basilea non dovranno più essere un ostacolo. I salmoni dovranno poter risalire il Reno dall’Atlantico ai fiumi alpini, per poter tornarvi a deporre le uova. 

Raccolte 6850 firme per Valera! 
Un primo esempio per tutto il Cantone!
Giovedì 19 luglio Cittadini per il Territorio hanno consegnato 6850 firme al Consiglio di Stato del Canton Ticino. Ringraziamo di cuore tutti coloro, cittadine/cittadini e associazioni, che hanno sostenuto la petizione in questi due mesi. Speriamo che le nostre richieste vengano prese in seria considerazione da chi sta lavorando alla pianificazione di Valera. Per avere maggiori informazioni cliccate qui 

Salviamo il monte Brè 
Il 27 settembre 2011 il comitato “Uniti per Brè” ha consegnato al Municipio di Lugano 3000 firme contro l'edificazione della zona 'Ai piani' sul Monte Bré. Ora la palla è nel campo del Municipio. Il WWF ringrazia tutti coloro che hanno sottoscritto la petizione. Leggi il comunicato stampa.  

Vittoria petizione trasporti regionali! 
Il Governo Federale ha rinunciato a ridurre i finanziamenti per i trasporti regionali non redditizzi. Un grazie sentito va a tutti coloro che hanno firmato per bloccare quest'iniziativa. 
Per avere ulteriori informazioni vai sul sito dell'ATA (Associazione Traffico e ambiente) cliccando qui

Biodiversità per tutti 
Spariranno presto 150 antiche varietà? NO!
La campagna “Biodiversità per tutti”, lanciata nel maggio del 2009, ha avuto successo. Con la sua firma, la presidente della Confederazione Doris Leuthard ha messo in vigore la nuova ordinanza federale sulle sementi ed i tuberi-seme. L’investimento ha portato quindi a dei risultati! Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno sostenuto la campagna con la loro firma. Dal 1° luglio 2010 gli agricoltori possono coltivare le cosiddette “varietà di nicchia” e proporre ai consumatori un assortimento più variegato. 

Salviamo gli ultimi prati secchi 
Il 3 novembre a Berna sono state consegnate 38'000 firme a sostegno della petizione di Pro Natura e SVS/Birdlife, sostenuta anche dal WWF, che chiede una maggiore protezione per i prati e pascoli secchi. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno sottoscritto la petizione.

  • I prati secchi sono una caratteristica dei nostri paesaggi rurali tradizionali.
  • I prati secchi sono sede di una particolarmente elevata biodiversità.
  • Dal 1945, il 90% di questi pascoli ricchi di specie sono scomparsi.
  • I prati secchi sono habitat per il 40% delle nostre specie di piante e di quasi il 50% delle specie di animali.
  • I prati secchi sono preziosi per la natura e il turismo. 

 

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