Vanno eliminate le cattive abitudini

21. dicembre 2015

Le critiche del responsabile WWF regionale Maggi all'inerzia individuale e istituzionale rilasciate a "il Caffè"

Il censimento dei rifiuti dall’Ursi vede una Svizzera e un Ticino virtuosi nella raccolta separata dei rifiuti urbani, divisi equamente come percentuale con i rifiuti non riciclabili. Ma secondo il responsabile del Wwf Ticino Francesco Maggi, però, esistono ampi margini di miglioramento per un Paese che "ha un’impronta ecologica, l’indicatore utilizzato per valutare il consumo di risorse naturali, che è di 2,5 volte superiore alle risorse naturali sostenibili".
Crede davvero che si possa migliorare un livello di raccolta differenziata, che da anni in Ticino ha raggiunto le percentuali che l’Ue s’è posta per il 2020?
"Sì, si può fare di più e, soprattutto, si può fare meglio. Più che sulla percentuale, ad esempio, dovremmo riflettere sugli enormi quantitativi di rifiuti prodotti. È lì che ci sono ampi margini di manovra".
In Ticino, rispetto media nazionale, i rifiuti domestici non riciclabili sono già limitati al 50%...
"È da anni che quella percentuale non cambia, ma i rifiuti aumentano anno dopo anno. Secondo me il Ticino si è seduto su quel dato, si è fermato e non fa nulla per migliorare la situazione".
Cosa fare per migliorare?
"Ridurre le materie prime utilizzate e gli sprechi. I sistemi più efficaci per la gestione dei rifiuti domestici sono quelli basati sulla riduzione della produzione degli stessi rifiuti; dalle confezioni, al peso, al volume, soprattutto nei prodotti alimentari dove lo spreco è evidente".
Insomma, bisognerebbe cambiare abitudini e stili di vita?
"È così, come non bisognerebbe adagiarsi su nuove abitudini che si sono dimostrate controproducenti. Da quando c’è l’inceneritore di Giubiasco, ad esempio, il sospetto è che sia molto più comodo e utile bruciare i rifiuti anziché ridurli e riciclarli".
L’inceneritore, paradossalmente, contribuisce a interrompere un circolo virtuoso?
"Stiamo alle cifre: era stato detto e promesso che l’inceneritore avrebbe smaltito 150 tonnellate di rifiuti, invece ne brucia 170. È evidente che conta più l’economia d’esercizio dell’impianto che non l’impatto ambientale e la capacità di recuperare e riciclare quanti più rifiuti possibile. Se seguiamo questa logica finiremo per comprare rifiuti per far lavorare l’inceneritore..."
Quale soluzione suggerisce?
"L’unica soluzione è produrre meno rifiuti, cercando di riciclare quanto è possibile. I margini di miglioramento, sia a livello individuale che istituzionale, ci sono e sono ampi". 

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