Raccolte 1'700 firme contro le discariche di inerti

25. novembre 2014

Capriasca Ambiente chiede la rinuncia alla deponia di Crevogno

Capriasca Ambiente non molla la presa e conferma le preoccupazioni manifestate durante la consultazione promossa dal Dipartimento del territorio sulla scheda di piano direttore concernente le deponie per materiali inerti.
Timori che i rappresentanti dell'associazione avranno nuovamente l'opportunità di esprimere in occasione della consegna delle firme raccolte dalla petizione «Per una Capriasca senza discariche: sono 1.700 e saranno affidate al consigliere di Stato Claudio Zali mercoledì 19 novembre alle 13.30 a palazzo delle Orsoline a Bellinzona.
Le adesioni rileva in un comunicato Capriasca Ambiente provengono principalmente dalla bassa Capriasca,direttamente toccata dal progetto per la creazione di una discarica in località Crevogno, in territorio di Ponte Capriasca e Taverne-Torricella.
Un impianto che il movimento ambientalista presieduto da Fulvio Gianinazzi osteggia, ponendosi «in un contesto paesaggistico pregiato e delicato, che comprende il lago di Origlio, il monte San Zeno, i boschi di Poreca fino al dosso di Taverne e Sigirino, importante corridoio per la fauna selvatica».
Le osservazioni delle autorità locali del Wwf, di Pro natura e altri enti hanno indotto il Consiglio di Stato a formulare una soluzione ridotta a 100-200mi metri cubi di materiale, rispetto ai 500mila iniziali. Una variante sulla quale il Municipio di Ponte Capriasca è disposto a entrare nel merito, essendo già in funzione a Crevogno la piazza di compostaggio comunale.
Capriasca Ambiente, invece, resta critica rispetto a quello che considera un intervento traumatizzante» sul territorio e di cui si chiede l'abbandono. 

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