Giovani ticinesi in lotta per sostenere le comunità più colpite dai cambiamenti climatici

11. ottobre 2021

Il movimento ticinese ha presentato questo pomeriggio il tema dello Sciopero Globale per il Clima del 22 ottobre. Si manifesterà a sostegno di quelle regioni e di quelle persone che più di tutte soffrono per il cambiamento climatico pur non avendo contribuito a produrlo. «Questo porta a una grande ingiustizia sociale».

Di Adriano De Neri, Tio, 9 ottobre 2021

Il prossimo 22 ottobre andrà in scena una protesta globale - lo sciopero per il clima - per sostenere quelle regioni e quelle persone che più di tutte soffrono per il cambiamento climatico. A presentare questa tematica - questo pomeriggio in una conferenza stampa tenutasi in Piazza Governo a Bellinzona - sono stati tre giovani ragazzi ticinesi che fanno parte del movimento Sciopero per il Clima Ticino. «Nel corso degli ultimi anni - hanno ricordato - la pandemia ci ha costretti e costrette a un allontanamento dalle piazze, impedendoci di diffondere e declamare le nostre rivendicazioni»

La situazione sanitaria attuale però permetterà ai giovani - nel rispetto delle attuali norme - di poter far sentire nuovamente la propria voce e di riportare in primo piano il tema della crisi climatica e dei i suoi inevitabili effetti.

Un fenomeno anche svizzero - Il tema internazionale di questo sciopero globale saranno le MAPA, acronimo di Most Affected People and Areas. Le MAPA sono principalmente rappresentati dai paesi a Sud del mondo (come Asia, Africa e America Latina) e comunità minoritarie (come donne, persone di etnia diversa, persone della comunità LGBTQ+, persone anziane o giovani e persone meno ricche). Queste comunità subiscono maggiormente le conseguenze della crisi climatica: di fatto le regioni meno ricche non solo non possono proteggersi dalle sempre più frequenti catastrofi naturali, ma spesso ne sono anche più colpite (come ad esempio succede con le nazioni del sud est asiatico). Le persone che fanno parte di una comunità emarginata, o più di una allo stesso tempo, non riescono a far sentire la propria voce - in questa occasione daremo loro un momento in cui verranno valorizzate.

Il fenomeno delle MAPA, nonostante possa sembrare lontano,  concerne anche la Svizzera. «Nonostante la ricchezza del nostro Paese, ci sono delle comunità che sono già colpite più delle altre dalle conseguenze della crisi climatica», ricorda Sciopero per il Clima Ticino. «Prendiamo come esempio il settore agricolo: durante questi ultimi anni, gli eventi meteorologici estremi sono aumentati a causa dell’innalzamento delle temperature. La produzione di frutta e verdura ha subito gravi danni e il raccolto è stato minore se non nullo. Come se non bastasse, queste perdite hanno creato una maggiore richiesta di frutta e verdura da nazioni più lontane, aumentandone maggiormente l’impatto ambientale».

Ingiustizia anche sociale - Il cambiamento climatico provoca anche notevoli ingiustizie sociali. «Le MAPA - ricordano gli attivisti ticinesi - appartengono alla categoria di chi produce poco inquinamento ma ne subisce maggiormente le conseguenze, al contrario di chi ne produce molto ma ha pochi problemi a non sentirne le conseguenze.  Questo porta a una grande ingiustizia sociale che crea un divario tra causa ed effetto».

Norme Covid-19 garantite - Proprio per questo motivo e per dare maggior visibilità a queste regioni, Sciopero per il Clima Ticino ha deciso di scendere in piazza il prossimo 22 ottobre a Bellinzona. La partenza del corteo è prevista per le 14.00 da Largo Elvezia. La manifestazione attraverserà Viale Stazione, si fermerà in Piazza Collegiata dove si terranno i primi discorsi e avrà come destinazione finale Piazza del Governo. «Il rispetto delle norme Covid-19 - precisano gli organizzatori - sarà garantito durante tutta la durata della manifestazione tramite un servizio d’ordine che si occuperà di accertarsi il corretto utilizzo delle mascherine». 

Permesso speciale dal DECS - Il Dipartimento dell'Educazione, della Cultura e dello Sport (DECS) a da parte sua fornito «un permesso speciale» per giustificare le assenze delle allieve e degli allievi delle scuole post-obbligatorie che desiderano partecipare alla manifestazione senza conseguenze sul rendimento scolastico.

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