Controprogetto del Consiglio federale all’Iniziativa biodiversità: 
una risposta insufficiente alla crisi

08. marzo 2022

In considerazione del fatto che la Svizzera è uno dei Paesi europei che dedica la minore attenzione alla protezione delle sue risorse naturali e del patrimonio edilizio, la risposta del controprogetto all’acuta crisi della biodiversità, alla perdita di paesaggio e al deterioramento della cultura edilizia è nettamente insufficiente. Le promotrici e i promotori dell’iniziativa si aspettano ora dal Parlamento consistenti miglioramenti del controprogetto affinché possa essere raggiunto l’obiettivo dell’Iniziativa biodiversità: la protezione della nostra natura, dei paesaggi e del patrimonio architettonico, beni insostituibili e seriamente minacciati.

Comunicato stampa dell’associazione promotrice dell’Iniziativa biodiversità

«Il Consiglio federale riconosce l’urgente necessità d’intervento per la salvaguardia del nostro patrimonio naturale e culturale, e questo è un importante primo passo», dichiara Raffael Ayé dell’associazione promotrice. Le organizzazioni promotrici dell'iniziativa accolgono con favore in particolare l’intenzione di stabilire l’infrastruttura ecologica nella legge sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN) e il riconoscimento del valore di una cultura edilizia di qualità. Le organizzazioni valutano positivamente anche il maggiore sostegno ai Cantoni per la tutela della biodiversità.

Tuttavia, il controprogetto non risolverà la crisi della biodiversità. La Svizzera necessita di più superfici per la biodiversità, salvaguardata e interconnessa nell’infrastruttura ecologica. Inoltre, vanno riprese le zone di protezione del patrimonio ittico previste nella consultazione. Il progetto del Consiglio federale è insufficiente anche per quanto concerne i mezzi finanziari. I previsti 96 milioni di franchi non bastano nemmeno per la manutenzione delle più pregevoli superfici naturali della Svizzera, che corrispondono ad il 2 per cento del suo territorio. Stefan Kunz dell’associazione promotrice aggiunge: «I mezzi della Confederazione investiti nella protezione della natura e del paesaggio sono soldi ben spesi», poiché vanno a beneficio dell’economia svizzera e in particolare del commercio e dell’artigianato locale. Già oggi questi mezzi sono destinati per il 40 per cento all’agricoltura, per più del 20 per cento all’edilizia e per circa il 40 per cento a uffici di pianificazione, aziende forestali e imprese di manutenzione. 

«Solo con decisivi miglioramenti del controprogetto del Consiglio federale possiamo conservare la nostra natura, i paesaggi e il nostro patrimonio edilizio, che caratterizzano la nostra identità svizzera», ribadisce Urs Leugger dell’associazione promotrice.

Iniziativa biodiversità

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