Boschi luminosi

Salèra

L'oggetto proposto per l'intervento di recupero è un bosco di Carpino Nero (Ostrya carpinifolia) sul versante del Monte Generoso, lungo il sentiero che da Bogo scende leggermente verso Salèra. Tranne la prima parte (verso Bogo) che è una faggeta, l'ostrieto si presenta ancora relativamente giovane e bene testimonia i diffusi e tradizionali tagli a ceduo effettuati fino al periodo della Seconda guerra mondiale. Sulle parti più luminose è ancora diffusa una cotica erbosa tipica dei suoli secchi e calcarei con Corex humilis mentre in altre zone sono presenti rovi e noccioli, che si propone di eliminare. La riduzione della luce al suolo infatti tende a impoverire la vegetazione al suolo con relativa perdita di biodiversità. Nelle immediate vicinanze si trovano l'Alpe di Bogo e il Cerro: in cui i vasti prati e pascoli secchi sono stati recentemente recuperati, il recupero di questo oggetto è dunque un ulteriore importante passo verso la valorizzazione dell'intera zona e un considerevole tassello intermedio tra le zone aperte e le zone boschive. 

1. Vantaggi portati dall'intervento per la biodiversità - tipo di intervento auspicato

ll suolo calcareo e l'esposizione dell'oggetto sono molto propizi alla formazione di una, vegetazione mesotermofila, come quella presente sui ripidi pendii di Bogo. Segnalata la presenza di specie caratteristiche come la Cefalantera maggiore (Cepholonthera longifolia). Nel corso degli anni post intervento è da attendersi una cotica erbosa ricca di graminacee e fiori, con relativa diminuzione delle specie tipiche del bosco oggi presenti quali il Ciclamino (Cyclamen purpurascens), l'Elleboro verde (Helleborus viridis) e l'Erba lucciola maggiore (Luzula nivea). La copertura attuale della vegetazione erbacea è molto variabile a dipendenza delle zone e in alcune parti raggiunge il 100%. La riapertura del bosco con il taglio dei carpini (70%) e l'eliminazione dei noccioli e dei rovi saranno fattori determinanti per un ulteriore sviluppo e il miglioramento dello strato erbaceo. Mantenuti per il loro alto valore ecologico invece saranno eventuali cespugli di Biancospino (Crataegus laevigata) o Rosa canina. Una maggior luminosità sarà benefica anche per le farfalle. Tra quelle osservate durante i sopralluoghi, l'80% sono già specie tipiche di ambienti piuttosto aperti. Significativo inoltre segnalare che tra quest'ultime sono presenti alcune specie particolarmente rare e minacciate come: la Minois dryos, la Satyrium spini o la Brenthis daphne. Molto rappresentativa per questo tipo di ambiente (specie prioritaria per la conservazione e appartenente alla lista rossa), è anche la Podalirio lphiclides podolirius osservata nel vicino pascolo di Bogo. E sempre a Bogo è stata rilevata la cavalletta insubrica (Odontopodismo decipiens insubrico), presente a livello svizzero solamente in Ticino e tipica di ambienti con cespugli e margini boschivi.  Seppur con un ruolo minore, anche la presenza di cataste di rami secchi a seguito dell'intervento, potrà favorire piccoli roditori, uccelli e insetti vari.

2. Testimonianza di una cultura tradizionale

Un particolare valore naturalistico a sud delle Alpi è dato dai boschi termofili su calcare, tra cui quelli sui versanti della Sighignola e del Monte Generoso in Val Mara. Si tratta di boschi di Carpino nero (Ostrya carpinifolio) che un tempo erano sfruttati e tagliati a ceduo. ll sistema della ceduazione, oggi quasi completamente abbandonato, consisteva nel taglio ravvicinato (ca. ogni 10-20 anni) dei polloni che spuntavano dalle ceppaie e permetteva di ottenere legna da ardere in quantità. Questo taglio favoriva inoltre la penetrazione della luce solare fino al terreno, la crescita di una cotica erbosa ricca di graminacee e fiori che poteva essere sfruttata a pascolo. Pure le foglie venivano raccolte e impiegate come strame. Un lavoro scientifico di Aldo Antonietti negli anni '60, svolto nella regione, dimostra come una volta anche i boschi fossero ricchi di piante tipiche degli ambienti secchi.

3. Gestione futura

Una volta riaperto il bosco è previsto uno sfruttamento della superficie (in accordo con il forestale che ha già dato preavviso favorevole) come pascolo estensivo congiuntamente all'oggetto di Bogo. Previsti pure regolari sfalci di pulizia a fine stagione. 

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